Rieccomi dopo tanto tempo con un nuovo esperimento: tempeh in salsa satay. Ho cercato un po' di ricette online e, come già ho scoperto, più una ricetta è basic più varianti trovi. Ho usato una versione semplice che mi convinceva abbastanza. Ho preparato la salsa con 3 cucchiai di burro di arachidi (bio), 3 di succo di lime, 1 di curry, 3 di salsa di soia e 6 di latte di cocco. Ho mischiato e poi ci ho messo dentro a marinare il tempeh, lasciandolo per qualche ora in frigo. Poi ho fatto andare il tempeh da solo in padella con olio di semi, ho preso la salsa e l'ho stemperata con altro latte di cocco per renderla più liquida, e l'ho scaldata in un pentolino. Ho messo in una ciotola riso originario scondito con sopra il tempeh e la salsa. Risultato buono! Forse migliorabile con un po' più di lime che non si sentiva per niente. Da riprovare.
sabato 2 settembre 2017
mercoledì 26 ottobre 2016
The hello kitty plate #115 - porridge
Finalmente ho fato un porridge degno di essere chiamato porridge. Sembra assurdo ma, come ho già detto, le ricette più semplici sono quelle che dato il numero immenso di varianti è difficile far venire bene. Ma ecco come ho fatto! Ho messo 50 grammi di fiocchi d'avena a mollo per 10 minuti con 125 ml di acqua precedentemente scaldata con un pizzico di sale. Poi ho messo tutto in un pentolino con 125 ml di latte di soia e ho cotto per una decina di minuti. Ho aggiunto a fine cottura un cucchiaio di miele, un pizzico di vaniglia, semi di girasole, uvette e nella ciotola dell'ananas. Ed ecco il porridge perfetto! Ci questa quantità vengono fuori due tazze abbondanti. La seconda tazza verrà riscaldata domattina per la colazione!
lunedì 24 ottobre 2016
The hello kitty plate #114 - la pizza di patate
Eccomi con una nuova ricetta! Non me ne prendo il merito perché me la sono fatta passare da Laura, cuoca di Gnammo che organizza fantastiche serate. Il procedimento è semplice, prendi x peso di patate e ci mischi x peso identico di farina! Più semplice di così! Niente uovo, niente lievito, niente acqua! Un banale rapporto uno a uno. Ovviamente io non potevo evitare di provare ad usare farine alternative. Primo tentativo è stato con farina di farro e normale (grano tenero macinata a pietra). Ho trovato però il tutto un po' pesante quindi ho provato stavolta con metà farina di riso glutinoso (che ricordo, non contiene glutine ma agglomera, a differenza di quella di riso normale), un po' di farina di sorgo e per il resto farina di farro. Meglio, l'impasto è più leggero ma tende ad essere un po' gommoso, colpa della farin di riso glutinoso, spesso si comporta così, dipende con cosa viene mischiata. Ma ora farò mille tentativi quindi... Troverò il mix migliore! Mettete la base in forno per 15 minuti e per gli ultimi 5 aggiungete gli ingredienti di copertura. Io ho spadellato della zucca con semi di girasole, olio di sesamo e aromi a casaccio e gorgonzola, sempre come da ricetta di Laura! La volta precedente avevo messo una spadellata mista di verdure, senza formaggio. Una ricetta versatile da provare in tante varianti!!
martedì 28 giugno 2016
Pensieri: mentre il mondo va fuori, io vado dentro
La sera è silenziosa in casa mia, non accendo mai la televisione, non guardo i telegiornali, non conosco il nome di nemmeno un cuoco che fa i reality, non mi interessano gli europei e non so nemmeno se l'Italia ieri ha vinto o perso. Non mi interessa fare shopping per il gusto di farlo, non riempio i miei vuoti con il cibo nè con storie sentimentali a casaccio. Sono un'outsider da quando ne ho memoria, in modi diversi nel corso della mia vita ma sempre differente dagli altri. O almeno, dalla maggior parte delle persone. Scrivevo blog quando la gente non aveva nemmeno la connessione a casa, ho cercato di appartenere, di omologarmi, di primeggiare, di essere vista. Ho fatto tanti errori cercando me stessa. Ho incontrato tante vie e tanti terapeuti, ho scavato tutto lo scavabile finché sembrava non ci fosse più niente ma ancora qualcosa rimaneva. Poi ho cominciato a camminare nella via dello yoga, sempre più in profondità. E tutto è cambiato in un anno: in un mondo che cerca fuori, che vuole possedere, che vuole trovare il suo valore nella posizione che occupa nell'organigramma di un'azienda, io ho deciso di andare dentro. Più a fondo, dentro di me, nella mia testa, strato dopo strato del mio ego, fino ad arrivare a toccare l'essenza. Lì posso trovare il silenzio e la gioia. La calma dell'indifferenza verso il caotico vivere umano nella superficie di quello che ci vogliono insegnare essere importante. Oggetti, soldi, sesso, autostima costruita sopra falsi valori, cultura inesistente fatta di cliché e nozioni usa e getta di Wikipedia. Io non posseggo molte cose, non ho nemmeno la macchina. Torno a casa e ad aspettarmi c'è il mio gatto, sul lavoro non occupo un posizione di rilievo. Quanto posso sembrare "triste" agli occhi di chi crede che andare con la famigliola nel nuovo centro commerciale a spendere soldi in robaccia inutile sia un importante tassello di felicità?
Io non mi preoccupo più di come appaio agli altri, io non guardo più fuori da me per trovare ciò che è importante. Mi sento ogni giorno grata e privilegiata, per le mie scelte, per il mio percorso, per i miei compagni di viaggio meravigliosi. Io rimango dentro e vado oltre alle mie delusioni e ai miei dolori, non lascio più che mi definiscano o mi condizionino. La vita è oggi, io sono quella che respira in questo momento, cercando di lasciar andare gli inutili fardelli del passato.
In un mondo che ha paura di guardare dentro io vado avanti con orgoglio. E con la consapevolezza che non sono la sola a vivere una vita che va oltre.
domenica 5 giugno 2016
The Hello Kitty Plate #113 hamburger vegani di fagioli neri
Oggi ennesima variante di hamburger vegani. Ingredienti: fagioli neri, farro e una patata, tutto già cotto e frullato insieme, una carota cruda, paprika, semi di lino e una spruzzata di condi alghe della finestra del cielo. Ho messo in forno per mezz'ora a 200 gradi girandoli dopo 15 minuti. Ottima consistenza, fantastici con il tocco di veg mayo (comprata, marca Go Veg).
domenica 15 maggio 2016
The Hello Kitty Plate #112 - polpette vegan
Ennesimo esperimento per polpette vegan. Stavolta ho frullato insieme quinoa già bollita, due patate, due carote crude, semi di lino, alcune mandorle e un pezzetto di pane raffermo. Ho formato le polpette e le ho infornate a 200 gradi per una ventina di minuti. Ottima consistenza, ottima resa.
mercoledì 11 maggio 2016
Pensieri: Yoga Festival Bimbi, fare la volontaria mi piace un sacco!
Dopo la prima bella esperienza come volontaria per aiutare lo staff di Yoga Festival mi sono messa in pista per fare altrettanto lo Yoga Festival Bimbi presso il museo della Scienza e della Tecnica.
La volta scorsa avevo chiesto di essere messa a fare assistenza all'ingresso di una sala, stavolta ho deciso di provare l'info point. Premettiamo che io non ho mai avuto contatto con il pubblico, non ho mai lavorato in un negozio o ad uno sportello, la mia vita lavorativa è costellata di uffici con contatto umano riservato solo ai soliti colleghi. Per me era quindi una sfida avere a che fare con gente sconosciuta dietro ad un bancone. La mia mansione era quella di raccogliere le iscrizioni dei bambini ai laboratori gratuiti, far firmare la liberatoria, dare informazioni varie. Ammetto che il mio primo istinto è stato il panico! E ho giurato a me stessa di non prendermela mai più se qualcuno a qualche sportello è più lento di quanto io penso debba essere... perchè non è mica così facile! Ascoltare una persona mentre magari cercano di parlarti in due, cercare un foglio fra dieci per segnare tutto e magari non trovarlo e impiegharci un'eternità ma soprattutto... capire i cognomi delle persone! I cognomi sono parole strane, senza nessun senso logico, non ero mai sicura di aver capito bene quello che mi dicevano e non volevo sembrare maleducata nel mio chiedere conferma, ma lo facevo perchè se no magari sbagliavo. Devo dire che per mia fortuna mi sono relazionata con tutte persone gentili, affabili e pazienti.
Se allo Yoga Festival, complice il fatto che a stare tanto tempo da sola in piedi davanti alle classi di yoga ho avuto tempo di pensare e di gustarmi le sensazioni ed emozioni del momento, stavolta ero talmente indaffarata che non ne ho avuto modo. Il tempo è passato veloce fra tante cose da fare e tante facce nuove con cui parlare. Inoltre le mia compagna di desk era simpatica e abbiamo amabilmente chiacchierato nei momenti più calmi.
Sentirmi d'aiuto in un contesto che amo mi fa stare bene. Fare qualcosa di utile solo per il piacere di farlo anche. Essere parte di qualcosa che per me è molto bello vale il piccolo sacrificio di parte del mio tempo libero nel week end.
Qualche giorno dopo ho anche ricevuto una bella mail di ringraziamento, mandata a tutti i volontari, dall'organizzazione del Festival e anche questo riempie il cuore. Sapere che in qualche modo hai fatto una piccola differenza.
Sono grata di poter essere parte di questi avvenimenti e farò ancora la volontaria al prossimo giro!
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