domenica 19 agosto 2012

RACCONTO - Scarafaggi


SCARAFAGGI un racconto di Flavia Romanoff

Era una notte buia e tempestosa.
No, non è vero, non lo era e io non sono certo Snoopy quindi non posso cominciare il mio racconto così.
Era la maledetta prima notte.
Così va meglio. Faceva caldissimo ed ero appena tornata a casa dopo il cinema, ho sempre odiato agosto a Milano ma quell'anno l'ho detestato più del solito, per ovvie ragioni che presto scoprirete. Una e mezza di notte, stanchezza e caldo soffocante, i vestiti mi stavano appiccicati addosso nonostante le due ore passate nella sala climatizzata a vedere un film. L'unica cosa che desideravo era accendere l'aria condizionata e spalmarmi sul letto, invece uno scarafaggio stava passeggiando felice vicino al mio comodino. Nel pomeriggio ne avevo già trovato uno morto vicino al balcone, ma non avevo dato tanto peso a quel fatto, perché faceva davvero caldo e le mie scale di casa sono da sempre abitate da scarafaggi morti e a volte vengono a morire in casa mia, ma finché stanno lì a pancia in su poco mi importa. Quando li trovo vivi è un'altra cosa, si scatena il panico, ovviamente mi fa schifo perfino schiacciarli. In più lo stronzo si era nascosto dietro al comodino e nonostante io lo avessi mosso e avessi estratto i cassetti non riappariva. Stavo quasi per rassegnarmi quando andando in bagno l'ho trovato in corridoio e lì per la prima volta ho inaugurato la mia arma: la ciabatta. Un colpo secco e la bestiaccia era morta, con l'animo risollevato sono andata a dormire.
Il giorno dopo nonostante il caldo soffocante e il sudore che sembrava uscirmi da ogni poro ad ogni movimento ho dato una pulita in giro, poi presa da ansia ho svuotato l'armadio grande, quello dove ci sono le scarpe, giusto per paranoia. L'idea orrenda che gli scarafaggi stessero facendo un covo chissà dove in casa mia iniziava a prendere forma nella mia mente, mia madre che ascoltava le mie ansia al telefono non mi rassicurava. Dopo aver constatato che l'armadio era a posto mi sono tranquillizzata.
Era la maledetta seconda notte.
Uno scarafaggio passeggiava felice nel mio bagno, dopo un moto di disgusto ho estratto dalla fondina la mia arma, ovvero la ciabatta dal piede e l'ho massacrato. Ma non era l'unico, uno mezzo morto attendeva agonizzante in corridoio. Un senso di disgusto e ansia iniziava a diffondersi dentro di me, lasciatemi in pace maledette bestiacce, voglio vivere in un mondo asettico e disinfettato dove non cammina nulla a parte me. La mattina dopo quando ho aperto gli occhi si è formato fulmineo nella mia mente il seguente pensiero: guarda il lato positivo, qualsiasi cosa possa accaderti nella vita, nessuno ti schiaccerà mai sotto una ciabatta.
Dopo di che la mia sanità mentale ha iniziato a vacillare. Nei videogiochi più si vive l'avventura più si fanno punti o si acquisiscono capacità speciali, io guadagnavo psicosi.
Bonus round 1 - sostituzione dell'attività di nutrimento a favore della distruzione dello sporco. Consiste nell'abilità di superare il bisogno di mangiare sostituendolo con il bisogno di pulire qualcosa. Ogni volta che mi veniva fame andavo in cucina e invece che una padella prendevo una spugna e pulivo qualcosa a caso.
Bonus round 2 - la capacità di vedere l'invisibile. Ogni ombra, ogni macchia per terra e soprattutto i miei stessi capelli quando li vedevo svolazzare si tramutavano in scarafaggi minacciosi.
Bonus round 3 - la palla umana. L'unico punto in cui mi sentivo tranquilla era sul divano, raggomitolata.
Quel maledetto terzo giorno gli stronzi si sono palesati anche alla luce, uno sotto al letto e un altro in corridoio, mezzo morto nell'angolo fra la parete e il pavimento. Con mia grande fortuna nel tentativo di ucciderlo l'ho spinto agonizzante sotto al battiscopa, che, ancora più fortunatamente, è l'unico di tutta la casa inspiegabilmente siliconato al muro, quindi impossibile da togliere per estrarre il cadavere dell'orrida bestia.
Era la maledetta terza notte.
Mi rigiravo nel letto guardando la sveglia, il tempo passava inesorabile e non riuscivo a dormire, mi sentivo su una zattera di salvezza che galleggiava su un mare pieno di squali, un passo fuori dalla zattera e mi aspettava il pericolo. Quella notte quando finalmente mi sono addormentata ho sognato insetti di ogni tipo, compreso quello più disgustoso e pericoloso di tutti, un ex fidanzato.
Il mio sistema nervoso ormai era messo a dura prova, non facevo altro che vagare per la casa in preda all'ansia guardando il pavimento con occhi spaventati. Poi è successo l'inaspettato.
Se ne stava lì fermo in mezzo al salotto, l'ennesimo scarafaggio. Ciabatta alla mano e colpo veloce, ormai ero un cecchino, ma quando ho alzato l'arma da terra lui era ancora lì, intatto. Ho sferrato un altro attacco, ma di nuovo lui non moriva, mi sono chiesta se fosse geneticamente modificato per resistere alla morte. D'un tratto ha iniziato a fluttuare nell'aria, muovendo lentamente le zampette, non potevo credere ai miei occhi, lo guardavo ipnotizzata poi ho accusato un mal di testa lancinante e ho sentito delle parole nella mente:
«Ingrata di un'umana» la bestia stava parlando telepaticamente con me, come era possibile? Per un attimo ho pensato di essere sul punto di svenire.
«Noi veniamo qui per proteggere questa casa e tu ci uccidi tutti senza pietà, ma è il modo di fare?»
Con mia sorpresa, gli ho risposto:
«Proteggere?»
«Certo, i nostri antenati, gli scarabei, portavano fortuna e noi siamo la razza più resistente del pianeta, se scoppiasse una bomba nucleare voi morireste tutti e noi sopravviveremmo. Invece moriamo sotto i colpi della tua stupida ciabatta. Voi umani non capite quanto siamo importanti, ci distruggete solo perché siamo brutti. Invece noi portiamo protezione alle vostre case».
Ho sbattuto le palpebre un po' di volte prima di accorgermi che quello che stavo vivendo non era reale ma una specie di allucinazione.
Lo scarafaggio era ancora lì, davanti a me, a terra, morto.
Scarabei, fortuna, protezione, se fosse vero? Se non fosse stata un'allucinazione?
Quel maledetto quarto giorno ho deciso che la mia sanità mentale aveva un prezzo: quello del DDT che mi sono precipitata a comprare al supermercato.


8 commenti:

  1. Ecco da oggi leggo anche queste storielle
    yeee. si in effetti non so perchè gli egizi
    amavan cosi tanto scarabei e scarafaggi
    chissa la differenza tra le due speci...e
    perchè mi vien in mente il film la mummia
    bho. comunque mi diverto a legger ste
    fantasticherie che poi verso il finale c'è
    anche la morale o l'insegnamento voluto
    dalla scrittrice ossia che per loro vengono
    per proteggere la casa, sono dei duri e non
    meritano la morte solo perchè brutti se uscira' un libro io lo comprero' :)

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  2. plurale di specie = specie

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  3. Ah già è vero resta specie grazie ho imparato una cosa nuova XD a volte faccio peggio dalla fretta da sembrar dislessico, ne approfitto per correggere anche che la "finta" morale è fonte dello scarafaggio e non come ho scritto equivocando dell'autrice. comunque Anonimo ti è piaciuto questo racconto? spero di si. ciao :)

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  4. Oddio! Dire che mi è piaciuto è poco! :D
    Però effettivamente gli scarabei presso gli antichi egizi erano davvero considerati una sorta di amuleto porta-fortuna, simbolo di eterna rinascita! Con questo non voglio dire che non mi facciano schifo e ammetto che se ne becco uno in casa lo uccido a vista trasformandomi in un cecchino professionista! xD

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    1. Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto...chissà, a breve posterò altri racconti, se sarò ispirata! :)

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  5. ciao andrea, non era per pedanteria ovviamente ma per evitare un errore in futuro...la nostra lingua è così bella che è un peccato bistrattarla! sì il racconto non mi è dispiaciuto, più di un racconto direi che è uno stralcio di diario, di sicuro non manca di inventiva. aspettiamo qualcos'altro per giudicare meglio :) ciao

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    1. Ciao "anonimo"...purtoppo mi dedico poco ai racconti perchè mi dedico molto ai romanzi (uno già scritto, il secondo in fase di scrittura e poi uno a 4 mani in fase iniziale!)! In ogni caso posterò eventuali cose brevi sul blog se me ne verranno!

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    2. Caro anonimo, ho postato un nuovo racconto, se ti va dagli un occhio! :)

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