giovedì 22 ottobre 2015

The Hello Kitty Plate #101 - frittelle di mais gluten free


Credo di aver già postato le frittelle di mais sul blog, ma questa sera le ho fatte con una variante. Ho mischiato farina di grano saraceno e farina di riso, ho aggiunto un po' di acqua fino a far diventare il composto liquido ma non troppo, ho messo un po' di gomasio a le alghe e sale, poi ho aggiunto il mais. Ho lasciato riposare l'impasto per una mezz'oretta prima di metterlo in padella a friggere con abbondante olio di semi. Oltre alle frittelle nel piatto delle banalissime zucchine alla paprika.

lunedì 19 ottobre 2015

Milano: take away art italy ovvero: come scoprire nuove iniziative interessanti in un pomeriggio di cazzeggio in giro per la città


In un sabato di mille impegni e giri per la città può tranquillamente capitare, anzi a me capita spesso, di scovare qualcosa di molto interessante assolutamente per caso. Due giorni fa è successo proprio questo. Sono passata davanti all'Italian Makers Village, un temporary spot in via Tortona che promuove l'eccellenza italiana artigianale per il periodo di Expo. Proprio accanto all'ingresso hanno allestito questa piccola mostra che mi ha subito incuriosita. Organizzata da il Ponte degli Artisti questa collettiva di artisti di strada propone un'iniziativa davvero interessante: la Take Away Art, un format interessante ed innovativo.
Prendi un centinaio di artisti e raggruppa circa quattrocento opere create apposta in formato standard quadrato 30x30. Mettile in esposizione nei locali e nei ristoranti e crea un packaging di cartone uguale ad una scatola di pizza. Prezzali tutti uguali e mettili in vendita. Questo è Take Away Art, un fast food dell'arte, un modo alternativo per raggiungere il pubblico, unendo pittura e ristorazione. Fra un primo ed un antipasto non vuoi accaparrarti un pezzo d'arte unico? Perchè no! In una Milano frenetica che lascia poco tempo allo svago ben vengano iniziative artistiche in contesti alternativi. Ho trovato quest'idea decisamente geniale e mi piacerebbe vederla prendere piede in giro per la città.


Nella collettiva di IMV sono presenti anche opere che vanno oltre a questa iniziativa, su tutte ho trovato splendido questo oggetto di design, una poltrona a forma della famosa lingua dei Rolling Stones, non riuscivo a smettere di guardarla.



martedì 13 ottobre 2015

The Hello Kitty Plate #100!!!!


Siamo arrivati a 100 ricette!!! Chi l'avrebbe detto! E brava la Romanoff che si è impegnata a divulgare ricette easy per ogni giorno, vegan e gluten free o quasi! Peccato che il mio blog... Sia seguito solo da Pekejewels (o quasi). Quindi Peke cara... Gioiamo della ricetta di oggi! Pasta di Hello Kitty (mi sembrava doverosa per la ricetta #100) con panna di soia e mozzarisella con accanto la nuova mania 2015: focaccia al carbone! 
Dopo la mania dei dolci col matcha, che rimane invariata ma difficilmente soddisfatta, oggi ho deciso di darmi alla ricerca di prodotti da forno al carbone. A parte che lo trovo così belli, tutti neri... Ma ho scoperto che il carbone alleggerisce un sacco il processo digestivo e chi lo sa, magari riuscirò a non pentirmi ogni volta che mi concedo una focaccia o una brioche? Per mia fortuna con le brioche vegane adesso digerisco meglio ma per il pane e il salato non c'era scampo. Ma con il carbone, tutto cambierà. O quasi :)
La focaccia in questione è stata acquistata al panettiere Silini in via Faruffini a Milano. 
La pasta invece l'ho solamente saltata con la panna e la mozzarisella per vedere che effetto faceva se sciolta sui carboidrati. Come pensavo fa una specie di cremina che poco ha a che vedere con la consistenza del formaggio fuso ma che comunque a gusto non è male. Ho guarnito con fiocchi di alga nori.

venerdì 9 ottobre 2015

Yelp Veg Tour milanese - tiriamo un po' le somme

Questo mese ci sarà l'ottava tappa del mio Yelp Veg Tour milanese e direi che è giunta l'ora di tirare un pochino le somme. Avrei voluto fare un post per ogni tappa qui sul blog ma un po' per mancanza di tempo, un po' perchè i locali non mi hanno entusiasmata a dovere, alla fine ho solo fatto le recensioni su Yelp. Ero partita con tanto entusiasmo e con una bella lista sul mio quaderno Yelpico (per stare in tema) ho iniziato a progettare il tour. Alla tappa numero 8 le ipotesi per ulteriori tappe iniziano a scarseggiare. Volete sapere perchè?
E' sicuramente vero che nell'ultimo anno la tendenza verso il vegetarianismo ha subìto un'impennata, altrettanto non posso dire dell'offerta culinaria, che comunque ristagna ancora.
C'è comunque da evidenziare delle distinzioni. Ho individuato tre tipologie di locali veg milanesi:

1 il ristorante vegano/vegetariano normale
2 il bistrot/fast food/gastronomia
3 il ristorante fighetto

a queste aggiungo anche un fuori categoria:

4 l'ibrido veg oriented

Quella che dovrebbe avere l'impennata a mio avviso dovrebbe essere la prima, un ristorante normalissimo che nel menù abbia solamente opzioni vegetariane e vegane, senza spaziare nella nouvelle cousine o nell'ultra ricercato e super dispendioso. Stiamo comunque parlando di materie prime che, se pur di qualità, sono verdure e carboidrati, non carne e pesce. Per me la categoria numero 3 rasenta l'assurdità. Senza stare a fare nomi specifici, il tour oppure me in solitaria come tester, ha dovuto sborsare fior di soldi per piatti pseudo ricercati, in quantità ridotte e in alcuni casi ridicole. Se già per quanto mi riguarda un ristorante super costoso ha poco senso, ne ha ancora meno per un'opzione vegana e vegetariana.

Con tanto scoraggiamento invece ho visto proliferare la fascia 2. Se da un lato può farmi contenta vedere che ci si orienta verso il vegano, meno contenta sono di mangiare in posti che sono frettolosi alla stregua di un fast food, poco accoglienti come una gastronimia di quartiere, piccoli e con pochi tavoli, inadatti ad un gruppo di persone che vogliono cenare in compagnia. Mi sono trovata quindi a eliminare dalla mia lista molti posti dopo aver capito che non ci sarebbe potenzialmente stato modo di organizzare una vera uscita per dieci persone.

L'ibrido veg oriented è la categoria che accontenta tutti, propone ottime opzioni veg ma anche carne e pesce per chi preferisce accorstarsi a questo tipo di alimentazione con più calma e in maniera meno traumatica.

Per tutte le categorie a malincuore però dico che Milano non offre ancora molto.

In compenso c'è stata un'apertura esponenziale di hamburgerie, il che mi rattrista ancora di più.

Ed ecco per ora, a detta di tutti i veg touristi, i migliori posti provati:

Sana Gola

La Colubrina

Capra e Cavoli (versione apericena o brunch, versione ristorante non testata)

giovedì 8 ottobre 2015

Pensieri: una volta la vita pareva senza limiti

Stamattina stavo riflettendo, mentre andavo in ufficio a piedi ascoltando la musica, a quanta differenza c'è fra l'atteggiamento verso la vita che avevo a 18 anni e quello che ho oggi. Quando sei adolescente e sei al liceo, sai che una fase della vita, quella dello studio, finirà e che qualcosa, volente o nolente, di diverso ti attende. Non c'è staticità, non puoi rimanere fermo a scuola per sempre, prima o poi da qualche parte devi andare. Allora inizi a riflettere, a pensare a cosa vorresti diventare, a cercare la tua strada. Ed anche se magari lì per lì sbagli, hai sempre tempo di cambiare idea, di rifare tutto da capo. La vita è un universo di possibilità. Perchè una volta adulti non è più così? O quanto meno, perchè si ha la sensazione che non sia più così? Perchè ad un certo punto uno arriva, si adagia in un uffcio e pensa che quello è il suo posto e che niente cambierà mai, nemmeno volendolo?
Questo succede perchè qualsiasi percorso uno scelga ha insito in sè la preparazione, l'impegno, lo studio, e una volta che stai lavorando otto ore al giorno, il resto lo dedichi alla sopravvivenza, la spesa, sfamarti, fare esercizio fisico (e questo non lo fanno nemmeno tutti), il tempo che rimane è davvero poco e prezioso ed è difficile scegliere di incanalarlo in qualcosa. Uno deve essere sicuro di volerlo e di sacrificarsi per ottenere dei risultati.
Per esempio, se io volessi prendere una laurea? Dovrei studiare di notte. Fattibile? Sì. Poco probabile? Anche.
Ovviamente per un giovane il punto focale della possibilità di scegliere una strada è il fattore "abitare con i genitori" ed avere quindi tutta una serie di benefit di tempo e soldi da non doversi guadagnare. Fin qui tutto bene, il discorso fila, è ovvio che siano situazioni molto diverse, ma questo è solo un aspetto della faccenda.
Quello che mi sono chiesta io è: perchè è così difficile veder possibile un futuro diverso?
Se parto dal presupposto che tutto cambia e tutto finisce, perchè più uno va avanti negli anni e più tende a credere che la sua realtà sia talmente statica da non poterla cambiare nemmeno volendo?

Non abbiamo forse tutti una possibilità di scelta? Non è forse vero che nella vita può accadere qualsiasi cosa da un momento all'altro che sconvolge ogni equilibrio?

Perchè allora ci sentiamo sempre più imprigionati in situazioni che sappiamo non ci appartengono più?
Perchè anche quando scegliamo un'altra strada, a 18 anni abbiamo fiducia che quella SARA' la nostra strada, a 38 invece ci caghiamo addosso e ci facciamo seimila problematiche?
La nostra mente tende ad aggrapparsi a qualsiasi cosa, purchè "sembri" stabile e non presupponga alcuno sconvolgimento, perfino quando invece vorremmo che tutto fosse diverso.

La paura.

Ecco cosa ci frega.

Perchè una volta non avevo paura? Perchè una volta il punto di fine di una situazione era una liberazione e non un terrore?
Perchè la fine della scuola metteva allegria ed essere licenziati crea ansia?
E' davvero solo una questione di "soldi" e sicurezza?

Io non penso. Penso che la mente tenda ad essere sempre più granitica con il passare del tempo e non importa se stai vivendo una vita di merda, quella è la vita che conosci e di cui non hai paura, e allora anche quando vorresti cambiare ti senti ingabbiato anche se non lo sei. Se decidi di uscire dalla gabbia ti scontri con la paura.

Io voglio smettere di avere paura.

Io voglio ritrovare la me stessa che pensava che una volta messe le lenti a contatto sarebbe diventata bella, che una volta finito il corso di grafica avrebbe avuto un lavoro che le sarebbe piaciuto, quella che si è fidanzata e ha pensato che avrebbe avuto una famiglia. Voglio ritrovare il coraggio, il menefreghismo delle conseguenze, l'impeto e la passione.

Sono stanca di lasciarmi appassire. Sono stanca di lasciarmi trasportare dei giorni uno uguale all'altro.

Per citare un grande gruppo (che è per me... Marilyn Manson! Ahahah, no che sono le Huggy Bear):
"This is the sound of the revolution"!

domenica 4 ottobre 2015

The Hello Kitty Plate #99 - ravioli fatti a mano, vegetariani, con zucca e tofu


Come non approfittare della domenica per fare un bel piatto di ravioli fatti in casa. Per l'impasto ho usato, per una porzione singola, 1 uovo, 70 grammi di farina tipo 2, 20 grammi di farina integrale e 10 di farina di sorgo è una spolverata di insaporitore alle alghe. Per il ripieno ho frullato mezzo panetto di tofu e della zucca che avevo cotto il giorno precedente, in padella con semi di senape e cipolla. Molto banalmente per condire butto biologico fuso con salvia.