giovedì 8 ottobre 2015

Pensieri: una volta la vita pareva senza limiti

Stamattina stavo riflettendo, mentre andavo in ufficio a piedi ascoltando la musica, a quanta differenza c'è fra l'atteggiamento verso la vita che avevo a 18 anni e quello che ho oggi. Quando sei adolescente e sei al liceo, sai che una fase della vita, quella dello studio, finirà e che qualcosa, volente o nolente, di diverso ti attende. Non c'è staticità, non puoi rimanere fermo a scuola per sempre, prima o poi da qualche parte devi andare. Allora inizi a riflettere, a pensare a cosa vorresti diventare, a cercare la tua strada. Ed anche se magari lì per lì sbagli, hai sempre tempo di cambiare idea, di rifare tutto da capo. La vita è un universo di possibilità. Perchè una volta adulti non è più così? O quanto meno, perchè si ha la sensazione che non sia più così? Perchè ad un certo punto uno arriva, si adagia in un uffcio e pensa che quello è il suo posto e che niente cambierà mai, nemmeno volendolo?
Questo succede perchè qualsiasi percorso uno scelga ha insito in sè la preparazione, l'impegno, lo studio, e una volta che stai lavorando otto ore al giorno, il resto lo dedichi alla sopravvivenza, la spesa, sfamarti, fare esercizio fisico (e questo non lo fanno nemmeno tutti), il tempo che rimane è davvero poco e prezioso ed è difficile scegliere di incanalarlo in qualcosa. Uno deve essere sicuro di volerlo e di sacrificarsi per ottenere dei risultati.
Per esempio, se io volessi prendere una laurea? Dovrei studiare di notte. Fattibile? Sì. Poco probabile? Anche.
Ovviamente per un giovane il punto focale della possibilità di scegliere una strada è il fattore "abitare con i genitori" ed avere quindi tutta una serie di benefit di tempo e soldi da non doversi guadagnare. Fin qui tutto bene, il discorso fila, è ovvio che siano situazioni molto diverse, ma questo è solo un aspetto della faccenda.
Quello che mi sono chiesta io è: perchè è così difficile veder possibile un futuro diverso?
Se parto dal presupposto che tutto cambia e tutto finisce, perchè più uno va avanti negli anni e più tende a credere che la sua realtà sia talmente statica da non poterla cambiare nemmeno volendo?

Non abbiamo forse tutti una possibilità di scelta? Non è forse vero che nella vita può accadere qualsiasi cosa da un momento all'altro che sconvolge ogni equilibrio?

Perchè allora ci sentiamo sempre più imprigionati in situazioni che sappiamo non ci appartengono più?
Perchè anche quando scegliamo un'altra strada, a 18 anni abbiamo fiducia che quella SARA' la nostra strada, a 38 invece ci caghiamo addosso e ci facciamo seimila problematiche?
La nostra mente tende ad aggrapparsi a qualsiasi cosa, purchè "sembri" stabile e non presupponga alcuno sconvolgimento, perfino quando invece vorremmo che tutto fosse diverso.

La paura.

Ecco cosa ci frega.

Perchè una volta non avevo paura? Perchè una volta il punto di fine di una situazione era una liberazione e non un terrore?
Perchè la fine della scuola metteva allegria ed essere licenziati crea ansia?
E' davvero solo una questione di "soldi" e sicurezza?

Io non penso. Penso che la mente tenda ad essere sempre più granitica con il passare del tempo e non importa se stai vivendo una vita di merda, quella è la vita che conosci e di cui non hai paura, e allora anche quando vorresti cambiare ti senti ingabbiato anche se non lo sei. Se decidi di uscire dalla gabbia ti scontri con la paura.

Io voglio smettere di avere paura.

Io voglio ritrovare la me stessa che pensava che una volta messe le lenti a contatto sarebbe diventata bella, che una volta finito il corso di grafica avrebbe avuto un lavoro che le sarebbe piaciuto, quella che si è fidanzata e ha pensato che avrebbe avuto una famiglia. Voglio ritrovare il coraggio, il menefreghismo delle conseguenze, l'impeto e la passione.

Sono stanca di lasciarmi appassire. Sono stanca di lasciarmi trasportare dei giorni uno uguale all'altro.

Per citare un grande gruppo (che è per me... Marilyn Manson! Ahahah, no che sono le Huggy Bear):
"This is the sound of the revolution"!

1 commento:

  1. Quello che dici è proprio vero: da giovani non si ha paura di un cazzo, guardi curioso e fiducioso il tuo futuro e pensi che qualsiasi strada sia aperta e percorribile. Con l'età e l'esperienza iniziano dubbi, paure, ansie.
    Dobbiamo sforzarci di ritornare a pensare "come ragazzini", in modo ottimista e soprattutto possibilista.

    RispondiElimina