martedì 12 aprile 2016

Pensieri: perchè essere vegetariani


A poche settimane dalla decisione "primo passo" di eliminare sul serio la carne, già sono passata al vero vegetarianismo eliminando sia carne che pesce. Questa decisione è maturata lentamente nel tempo, saranno almeno dieci anni che ho ridotto drasticamente il mio consumo di carne, ma è solo nell'ultimo anno che ho iniziato a pensare seriamente a passare ad una scelta più concreta. Non è stato facile, non tanto per lo sforzo di evitare carne e pesce che poco mi pesa, quanto per dare alla mia decisione un senso che avesse un vero senso PER ME.
All'inizio il mio pretesto era la salute. Il problema è che non ho riscontrato miglioramenti tali nella mia forma fisica o nel mio stato di salute che mi facessero dire "ah sì, si sta meglio a mangiare così, facciamolo seriamente". Questo è accaduto probabilmente un po' perchè il processo è troppo lento e non ho percepito la differenza oppure perché ho una scarsa percezione di cosa mi fa bene o no, a meno che non sia una reazione immediata. E partendo da questa prima considerazione vorrei anche dire che secondo me chi dice che "ad essere vegetariani ci si sente molto meglio" è bugiardo tanto quanto le donne che millantano "sono abituata ad andare in giro coi tacchi, non mi crea nessun problema".

Piccola parentesi: negli ultimi anni mi sono resa conto di quante bugie ci vengono propinate e servite su piatti d'argento, un po' da chiunque. Per tanto tempo mi sono chiesta perchè questo accada e sono giunta alla conclusione che questo genere di menzogne non sono intenzionali, ma la gente se la racconta (e te le racconta) per giustificarsi. Questioni di ego. Tanto per cambiare.

Io che sull'ego ci lavoro ogni giorno sono completamente sincera nel dire che fra un consumo di carne giornaliero ed un consumo quasi ridicolo di carne la differenza non l'ho sentita. Poi magari non ero arrivata al punto di risentire del consumo di carne e quindi il mio corpo è rimasto nella stessa situazione, ovvero da sano a sano, non saprei. Fatto sta che, con questa premessa, l'eliminazione totale non mi pareva ancora sensata.

Poi è successo che involontariamente ho visto alcuni pezzi di video sugli allevamenti e, nonostante fossero scene solo di addetti che prendono gli animali e li spostano da un punto ad un altro, il modo in cui lo fanno, come se fossero dei sacchi di spazzatura, degli oggetti inanimati, delle "cose" senza importanza, mi ha inorridito. Ho iniziato a pensare seriamente a quanta crudeltà c'è in tutto questo meccanismo di allevamento intensivo, a quanti esseri viventi vengono uccisi per farci ingerire cibo che non ci serve nemmeno, visto che abbiamo alternative. Non che io non abbia mai fatto questo genere di pensieri ma ultimamente qualcosa dentro di me è cambiato e la mia soglia di sensibilità verso questo genere di cose si è alzata (o si è abbassata la tolleranza, decidete un po' voi).

Ma anche questo non mi sembrava un argomento abbastanza convincente perchè, nonostante io abbia letto studi e numeri sulla differenza che fa in termini ecologici e di uccisioni l'impatto di una singola persona che non mangia più carne, mi pareva un discorso parecchio aleatorio. Nel senso: se io non compro carne non è che la quantità che io non mangio non esiste più. Se una azienda produce 100 e io non compro il mio 10 (per esempio) non è che quel 10 non viene prodotto. Anzi magari peggio ancora, viene buttato perchè rimane invenduto. Quindi il discorso dell'impatto del singolo sul sistema globale non mi pareva così persuasivo.

Però, metti insieme un motivo e metti insieme l'altro alla fine ho trovato la chiave verso la decisione: magari il mio non comprare carne a fatti non cambia nulla MA ho deciso che i miei soldi verranno più coerentemente distribuiti a chi non produce morte e crudeltà. E magari il fatturato del  mondo della carne non ne risentirà di una virgola, ma almeno i soldi che guadagno non verranno sprecati malamente ma anzi, verranno più volentieri dati ad aziende bio, che promuovono il cruelty free e a chi si sta impegnando per creare un mondo migliore.

Da qui poi sono nate altre considerazioni sui locali e su dove d'ora in poi deciderò di mangiare fuori casa. Ma di ne questo parlerò a parte.

Per ora mi limito a prendere posizione sui miei consumi. Mai più carne e pesce.

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