giovedì 9 agosto 2012

Pensieri vari #7 - c'è sempre una scelta

In questi giorni di vacanza sto facendo molti discorsi fra me e me, mi chiedo le cose e mi rispondo, come se la mia parte razionale stesse dialogando con quella più profonda, che ormai così profonda non lo è più perché dopo anni di meditazione e affini ci mancherebbe che non mi capisco almeno un po'. Cari lettori dovete sapere che da quando ho ripreso a lavorare in un ufficio il mio IO più profondo soffre molto. Non tanto per la limitazione della mia libertà, anche se è uno dei motivi principali, ma soprattutto perché mi sento nel posto sbagliato. Non è più la sicurezza del posto di lavoro che mi fa stare bene, pure se il suddetto lavoro non mi dispiace affatto, anzi, è molto aderente a tanti dei requisiti che desideravo. Ho il pessimo difetto di essere una persona molto insofferente se non faccio esattamente quello che voglio e fatico ad abituarmi ed adeguarmi.
Nei miei ultimi discorsi con me stessa ecco cosa è successo (per comodità chiamerò l'io razionale Flavia e quello inconscio Ambra - e non vi spiego perché ho scelto questo nome)

Flavia "Senti lo so che non ti va di stare lì, quindi puoi anche piantarla di mantenermi in constante stato ansiotico da insofferenza"
Ambra "Ma non è questo quello che vuoi dalla tua vita... "
Flavia "Lo so, ma cosa posso fare? Devo pur guadagnare i soldi quindi o ti fai venire in mente un'idea brillante per guadagnare facendo quello che vogliamo oppure la pianti e finchè non ti viene l'idea si va avanti così"
Ambra "C'è sempre una scelta"

Su quel "c'è sempre una scelta" mi sono soffermata un po' perchè all'inizio non capivo esattamente dove Ambra volesse andare a parare.

Flavia "Posso rifiutare il contratto, ho 3 mesi di autonomia finanziaria e in quel tempo posso sperare che si smuova davvero qualcosa dove abbiamo seminato per tutto l'anno"
Ambra "Devi solo affrontare la paura dell'incognita"
Flavia "E la reazione dei genitori..."
Ambra "Che te ne importa, è la tua vita, mica la loro. Pensare di dire di NO all'ufficio non ti fa stare benissimo?"
Flavia "Sì...solo pensarlo mi fa sentire bene"
Ambra "Quindi?"
Flavia "Quindi...io penserò di farlo, così mi sento bene... però non credo che avrò il coraggio di farlo davvero. In fondo sono solo 3 mesi, magari poi non confermo dopo, intanto mi abituo all'idea e vediamo se finalmente arrivano le risposte che aspettiamo"

E quindi eccomi qui a pensare di poter fare una scelta MOLTO azzardata perché il pensiero che non posso avere altra scelta lo trovo intollerabile. Il punto è che c'è SEMPRE un'altra scelta. Rischiosa magari, folle anche, ma c'è. E mi piace pensare che potrei anche prenderla...

Nel frattempo, sempre sfidando le mie psicosi (ho dei problemi con l'idea di spendere i soldi, soprattutto in questo periodo), mi sono comprata in saldo un paio di nuove converse che volevo da tempo! Se non riesco nemmeno a scegliere di comprare un paio di scarpe figuriamoci a scegliere cosa fare della mia vita.



8 commenti:

  1. Devo dire che io mi trovo d'accordo con Ambra... se solo l'idea di fare una scelta ti fa stare bene, perché non la fai? E mi trovo d'accordo anche con le converse, troppo carine!

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    1. L'io cosciente è molto più forte e più cagasotto...e poi vorrei vedere te se lo faresti! XD

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    2. Io l'ho fatto! :-) Comunque sì, capisco bene quello che intendi! Certo, mi chiedo perché Ambra... Boh!

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    3. Forse quando ho mollato il lavoro e cambiato città? O quando ho scelto una relazione a distanza, quando tutti me la sconsigliavano?

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    4. Ma è un'altra situazione! Hai fatto una scelta di una nuova vita non hai rifiutato qualcosa senza avere un cavolo in alternativa!

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    5. Eh ho capito, ma ho mollato un lavoro sicuro che mi piaceva, la mia famiglia e i miei amici e la città dove vivevo da 23 anni, per iniziare una vita completamente nuova e una convivenza, e non avevo ancora nemmeno un nuovo lavoro. Oppure, per essere più nel tema della tua scelta, a circa 20 anni ho mollato un lavoro di m... che non mi piaceva e mi faceva star male, senza avere niente in prospetto.

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