mercoledì 25 febbraio 2015

Pensieri: la variabile della quotidianità

Settimana scorsa mi sono fatta una promessa: una volta a settimana uscire prima da casa e andare in un bar mai provato a fare colazione. Perché? Per creare una variabile. 
Ultimamente sono molto insofferente al quotidiano e ho pensato che, al di là delle mie mille attività post lavoro, creare qualche differenza nei momenti pre lavoro mi può dare una sferzata di sapore di "qualcosa di diverso quest'oggi, che bello!". Complice il fatto che ormai mi sento una pioniera e critica gastronomica vista la mia massiccia presenza su Yelp, cosa c'è di meglio che andare a cercare nel tragitto casa/lavoro dei bar che mi possano proporre la mia amata colazione vegan? Perché il punto principale del mio andare per bar è in primo luogo capire quanto si è diffuso il latte di soia per macchiare il caffè. Oltre a questo sono alla ricerca delle brioche vegane, che settimana scorsa ho scovato al bistrot di Almanatura Bio e ho trovato buone e particolarmente digeribili.
Quindi stamattina, complice il sole, mi son detta "ma sì, facciamo quattro passi verso l'ufficio e andiamo a fare colazione".
In verità il posto selezionato non è stato entusiasmante e completamente sprovvisto di alternative vegan, nonostante questo la piacevole parentesi diversa dal mio solito tragitto mi ha dato una sferzata di buon umore. In più, stavo ascoltando la musica e il mio fidatissimo iPhone mi ha proposto in modalità shuffle uno dei pezzi più belli, a parer mio, della musica alternativa italiana: A Tratti dei CSI.
Ammetto di essere molto abitudinaria su certe cose, una di queste è la musica. Alcuni brani mi accompagnano fissi da anni nei miei vari lettori, canzoni che fanno parte di me, sempre e comunque. Alcune sono proprio una selezione di brani dall'album Ko de Mondo dei CSI, che stanno con me da quando avevo 18 anni.
Ricordo ancora la prima volta che sono rimasta folgorata da Finistere, ero in macchina con il cugino del mio fidanzato di allora, eravamo in Val d'Aosta, stavamo andando non so dove e non so perché e non so nemmeno più come si chiamasse il cugino in questione, ricordo solo che ho esclamato "Chi sono questi?" e quel giorno ho scoperto i CSI. In verità conoscevo già i CCCP dal mio passato punk (per chi non lo sapesse i CCCP hanno cambiato stile e nome, trasformandosi in CSI) quindi non erano nemmeno un nome sconosciuto. Tornata a Milano ho comprato il CD e me ne sono innamorata.
Canticchiavo mentre andavo in ufficio "quando, cosa, perché riguarda solo me" ed ho pensato a quanto la mia vita in effetti siano solo fattacci miei. E a come invece spesso mi sento in balia degli eventi o delle persone o dei giudizi delle persone. Quando invece tutto ciò che sono o che faccio tutto sommato, riguarda solo me. "Trasformami in megafono, mi incepperò, cosa fare non fare non lo so" il testo di A tratti è capace di darmi qualcosa in qualsiasi momento della mia vita io mi trovi.
Ecco perché ora aprirò Grooveshark e ascolterò i CSI. Oggi, va così.
"In viaggio"...

1 commento:

  1. Anch'io credo moltissimi nel potere delle canzoni, è una cosa quasi inspiegabile, ma una canzone può portarti indietro nel tempo, sottolineare il tuo stato d'animo, o meglio ancora virarlo al positivo... A volte sembra persino che ti parli, e che ti dia consigli!

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